Sorbe torminalis? Cosa sono? Perchè? Ma quando?
Tecnicamente sono le bacche del sorbo meno conosciuto in Italia, il sorbo ciavardello, nome scientifico: sorbus torminalis. Si potrebbe parlare a lungo di questo albero straordinario ma se si ha pazienza si possono trovare informazioni esaurienti nel web. Personalmente mi sono scontrato con questa specie nel 2009 durante una mia esposizione artistica all’aperto sui Colli Euganei.
Per qualche ragione misteriosa, lungo un versante del monte da noi ribattezzato “Monte Gnoccozzo”, pullulavano piccole piantine di Sorbo, non più altre di mezzo metro. Ma non si scorgeva alcun albero “madre”, tanto che era lecito pensare che fossero arbusti.
L’anno scorso, nella primavera del 2022, per la prima volta, questi alberi ormai adulti hanno prodotto una splendida fioritura e le relative bacche. Da quell’ormai lontano 2009 ho cominciato a interessarmi di questi curiosi arbusti e nel seguito ne ho scoperte delle belle. Prima di continuare faccio mostra di articoli su queste sorbe, principalmente ricette.
Scoperte delle belle? Si perchè questo albero mi ha nel tempo davvero sorpreso. Le dico tutto in un fiato: il suo legno è stato il più costoso al mondo e forse lo è ancora, è perfetto per l’ebanistica, è quasi insensibile alle variazioni volumetriche termiche per cui veniva usato per i righelli di legno nella scuola, resiste magnificamente al vento, è un albero elegante con un fogliame lucido e che assume vene bruno rossastre in autunno, la sua frutta è una delle più costose, al nord Europa distillano le bacche per produrre un liquore che costa almeno 100 euro al mezzo litro, in Austria esiste un presidio slow food dedicato all’elsebeere (così si chiamano le sorbe in tedesco) nel quale producono frutta secca, cioccolato e altri prodotti.
E in Italia?
In Italia questo albero è come se non esistesse anche se si trova in qualche bosco. Come se fosse assente dalla cultura arborea nazionale. In particolare non ho mai trovato tracce di testimonianze di usi culinari della sua frutta. Eppure ho incontrato alberi nel carso sopra Trieste, in Toscana nella Lunigiana e come detto nei colli Euganei. Sicuramente si trovano altrove. Ritengo che sia molto probabile che in passato le sorbe di torminalis abbiano fatto parte della cultura culinaria contadina in qualche area più o meno sperduta. A proposito ho scritto l’articolo: la-sapienza-estinta-delle-sorbe-torminalis.
Mi sono sentito quindi come un esploratore che per primo si inoltra in un continente sconosciuto quando ho cercato di capire come utilizzare in cucina questa frutta. Intanto dopo faticose ricerche ho trovato un albero in un vivaio che ora troneggia in giardino e poi mi sono dato da fare.
I risultati sono quelli riportati sopra.
Enrico Unterholzner